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La crisi del Comune di Potenza travolge la scuola

All’ADOC di Basilicata giungono, preoccupanti segnalazioni di disservizi presso le scuole materne e della primaria di Potenza.
Sempre più spesso alunni, bidelli e insegnanti si scontrano con le scarse e scadenti forniture di materiale igienico sanitario.
Per i bambini e, soprattutto, per le bambine usare i bagni delle scuole di Potenza è diventato quasi impossibile.
Manca la carta igienica, i bagni sono quasi impraticabili dopo le 10 di mattina perché non sempre puliti, manca il sapone per lavarsi le mani e scarseggiano anche gli asciugamani di carta.
Per i bambini è terribilmente diseducativo perché sono costretti a scegliere tra i propri bisogni fisiologici e la propria igiene.
Ahimè, quale durissima lezione alcuni adulti stanno facendo gravare su questi bambini.
Quale sarà il ricordo che questi bambini avranno della loro infanzia vissuta nella scuola: sporco, puzza e il sentirsi combattuti tra i loro bisogni quotidiani trattenuti o espletati turandosi il naso.
Davvero un bell’insegnamento, non c’è che dire.
E a questa carenza d’igiene si aggiunge la gestione della mensa scolastica.
Certo il Comune di Potenza ha rivisto gli osceni limiti dell’ISEE che caricavano eccessivamente proprio i più deboli, ma si è scordato di condividere con i genitori dei bambini e con le Associazioni dei consumatori le regole della nuova gara d’appalto per il servizio di refezione.
Qui non stiamo chiedendo l’adempimento di una mera formalità, qui stiamo chiedendo ai burocrati di ascoltare i fruitori del servizio perché siano evidenziate le criticità e sia possibile migliorare il servizio offerto ai bambini.
La partecipazione degli utenti ha una importantissima funzione: quella di verificare che ciò che viene offerto è gradito.
L’opinione degli utenti ha la stessa importanza delle terminazioni nervose del corpo umano, quando mancano capita ciò che è capitato a pinocchio: ci si brucia.
Ecco perché l’ADOC di Basilicata chiede con forza di coinvolgere genitori e Associazioni di consumatori nelle scelte dell’Amministrazione comunale.
Perché l’ADOC di Basilicata ha a cuore il futuro di questa comunità.
Perché l’ADOC di Basilicata ha a cuore il futuro dei bambini nella speranza di poter offrire loro una vita serena, almeno in questa fase.
Perché l’ADOC di Basilicata crede che i bambini sono il nostro futuro.
Far pesare sui più piccoli scelte sbagliate è già di per sé un abominio che grida vendetta ma non capire che il mondo è di questi piccoli, indifesi, innocenti cittadini e che la loro vita e la loro dignità è un obbligo morale imprescindibile per tutti è un crimine.
Quest’obbligo morale è imprescindibile anche per coloro che chiusi nelle loro torri d’avorio credono di poter imporre impunemente il proprio volere agli altri.

https://www.sassilive.it/cronaca/consumatori/adoc-la-crisi-del-comune-di-potenza-travolge-la-scuola/?fbclid=IwAR26_IPrlUndRMwxcrW4cNfetfDZFJ2RtS2B_XAczXfcIiNp7-IFjjDj4CY

https://www.lecronachelucane.it/2022/02/11/le-scuole-di-potenza/


Bolletta dell'acqua troppo cara?

CARA ACQUA QUANTO MI COSTI?

Le bollette emesse da Acquedotto Lucano S.p.A. hanno riaperto una ferita sanguinante che l’ADOC di Basilicata ha denunciato più e più volte.

La scorsa estate dopo le molte proteste dell’ADOC di Basilicata in molti si sono riempiti la bocca di assurde giustificazioni: “La bolletta peserà (massimo) 5 Euro a utente”.

Parole smentite dai fatti.

Bugie che i cittadini hanno scoperto a loro spese leggendo le bollette che sono state recapitate come scherzo di cattivo gusto fatto a carnevale.

Il costo esorbitante in bolletta è dovuto a scelte scellerate alcune fatte in parte da Acquedotto Lucano S.p.A. ma in massima parte da EGRIB che ha predisposto le esose tariffe da applicare al servizio idrico.

L’ADOC di Basilicata da tempo grida (senza essere ascoltata da nessuno) sulla iniquità delle tariffe deliberate da EGRIB.

Tutti, amministratori e tecnici, si sono riempiti la bocca di parole altisonanti, rassicurazioni date per rabbonire e rinviare i problemi. Commenti ironici e sarcastici che hanno tentato di mettere in ridicolo le giuste denunce dei consumatori.

A malincuore registriamo, altresì, il colpevole silenzio su questo argomento di tutti i sindaci di Basilicata che finora non hanno speso una parola a favore dei loro concittadini!

E come era prevedibile, i fatti hanno smentito i bugiardi.

Tariffe ingiuste, malvage, crudeli, perverse e perfide ecco cosa hanno trovato nelle bollette i consumatori.

Nessuna esagerazione. Sono tutti aggettivi che descrivono bene le tariffe e la scelleratezza delle scelte fatte.

I cittadini si sono accorti a loro spese di quanto costa l’acqua di cui la Basilicata è ricchissima e che addirittura esporta e in molti casi viene imbottigliata e venduta in tutta Italia.

Siamo arrivati a sfiorare 3 euro a metro cubo.

Vi sembra poco?

L’acqua è un bene di prima necessità ma per i lucani è diventato un lusso quasi inaccessibile il cui costo è, ormai, proibitivo.

L’ADOC di Basilicata chiede che le bollette siano immediatamente sospese perché si possa porre riparo a queste scelte scellerate.

L’ADOC di Basilicata chiede, soprattutto, una radicale riforma delle tariffe deliberate dall’EGRIB. Tariffe che penalizzano soprattutto i più deboli e i più poveri.

L’ADOC di Basilicata chiede agli amministratori regionali che il contributo dato al servizio idrico sia destinato a ridurre drasticamente le quote fisse che colpiscono pesantemente i consumatori.

Badate bene, se continuate a tirare la corda la gente non potrà più pagare questi esosi salassi e allora vedremo se avrete la coscienza di negare l’acqua ai cittadini lucani che da troppo tempo sono martoriati, esasperati e affamati da scelte prive di qualsiasi logica, prive di progettualità e, soprattutto, prive di umanità.

VERGOGNA!

https://www.sassilive.it/cronaca/consumatori/bollette-acquedotto-lucano-adoc-basilicata-cara-acqua-ma-quanto-mi-costi/

Guida su come difendersi dal telemarketing

Con il nuovo schema di regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 gennaio di quest’anno, il Registro Pubblico delle Opposizioni è stato esteso anche ai numeri dei cellulari. Ciò significa che sarà possibile iscrivere in tale Registro il proprio numero di cellulare, oltre che quello di telefonia fissa o il proprio indirizzo postale, per la posta cartacea, e da quel momento in poi si intenderanno anche revocati gli eventuali consensi in precedenza prestati per finalità di marketing.        

Si potrà evitare di ricevere chiamate indesiderate sia con operatore, che con sistemi automatizzati.

Il Registro Pubblico delle Opposizioni (o RPO, istituito nel 2010 e aggiornato nel 2018) è un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.

Le utenze mobili sono comprese, ma solo se presenti negli elenchi telefonici pubblici.  Attraverso il Registro è possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali, presenti negli elenchi telefonici pubblici (e da fine mese anche i cellulari), da parte degli operatori che utilizzano tali elenchi per svolgere attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.

Il telemarketing consiste nel contatto telefonico diretto di tipo commerciale e consiste nella vendita telefonica di beni o servizi (come ad es. offerte di contratti telefonici, contratti di fornitura di energia elettrica e/o gas o addirittura di prodotti come di materassi, attivazione di newsletter, iscrizione a programmi di fidelizzazione, partecipazione a concorso a premio, ecc) oppure nella pubblicizzazione commerciale delle attività e dei prodotti aziendali.

Ma, vediamo come si bloccano le telefonate.

Il consumatore potrà chiedere l’iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni. L’iscrizione è gratuita ed ha durata indefinita. Difatti, può essere revocata in qualsiasi momento.

L’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al Registro può avvenire attraverso quattro modalità:

  1. mediante il sito web http://www.registrodelleopposizioni.it/ con compilazione di un modulo elettronico;
  2. telefonicamente, chiamando al numero verde Rpo 800265265;
  3. inviando una e- mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ;
  4. inviando una raccomandata: GESTORE DEL REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI –ABBONATI - UFFICIO ROMA NOMENTANO - CASELLA POSTALE 7211 - 00162 ROMA RM.

L’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare sul Registro le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito. L’operatore, infatti, è tenuto a registrarsi al Rpo e a comunicare la lista dei numeri che intende contattare.

Nel caso le società di telemarketing violino il diritto di opposizione degli utenti rischiano sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.

L’Adoc di Basilicata è a disposizione di tutti i consumatori che volessero maggiore informazione e consulenza.

https://www.sassilive.it/economia/lavoro/adoc-guida-su-come-difendersi-dal-telemarketing/?fbclid=IwAR1Gf_XRajeYXEpniWDmnYPFCTS9Lxt9gX4Yl2ErTUliVSS3e2m0ww3YCSc


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