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Apertura nuovo sportello ADOC a Lagonegro
L’ADOC Basilicata, al fine di tutelare e assistere i consumatori, ha inaugurato uno sportello ADOC anche nel comune di Lagonegro, in via S. Francesco presso la Camera Sindacale della UIL.
L’ufficio offrirà i servizi usuali dell’ADOC, assistendo i consumatori su:
- irregolarità contrattuali relative ad acquisti dentro e fuori i locali commerciali;
- acquisti tramite vendite a distanza e televendite;
- prestazioni di professionisti e artigiani;
- disservizi società di telefonia;
- disservizi società di forniture energetiche;
- disservizi di banche e assicurazioni;
- vendite immobiliari;
- risoluzione controversie relative a inadempimenti contrattuali da parte di banche, assicurazioni (RC Auto) e finanziarie;
- disservizi Poste Italiane, Tour Operator e società di servizi.
Inoltre, la sede ADOC di Lagonegro aderirà al progetto “e-RA digitale” finanziato dal MISE.
Lo sportello, infatti, due ore alla settimana si occuperà anche di fornire supporto al cittadino riguardo gli acquisti on-line, indicando al consumatore le giuste modalità e procedure da seguire nel mondo dell’E-commerce. Oltre a ciò, verranno organizzati degli incontri nelle scuole con lo scopo di informare e preparare gli studenti ad autotutelarsi nella rete.
Ricordiamo che, in caso di necessità, l’ADOC di Lagonegro e tutte le altre sedi dell’ADOC Basilicata rimarranno come sempre a disposizione dei consumatori per affrontare insieme eventuali problematiche.
L’acqua in Basilicata e le assurde tariffe di EGRIB
Com’era prevedibile EGRIB non ha dato alcuna risposta alle Associazioni dei consumatori.
L’ultima richiesta inviata all’Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse idriche ha bellamente ignorato le richieste dell’ADOC di Basilicata e delle altre Associazioni di consumatori.
L’analisi delle nuove tariffe approvate dall’EGRIB penalizzavano fortemente i consumatori più deboli e perciò l’ADOC di Basilicata e le altre Associazioni di consumatori hanno richiesto i dati di calcolo delle tariffe all’Ente preposto perché si potesse intervenire con le necessarie modifiche.
Ad oggi l’EGRIB, oltre a riempirsi la bocca di parole non ha fatto nulla.
Per chiarire i termini del problema occorre precisare alcune circostanze:
1) l’acqua è un bene essenziale a cui non si applica, per legge, un prezzo definito dal distributore, ma le tariffe devono coprire soltanto i costi di produzione, cioè non si può speculare sull’acqua;
2) l’acqua necessaria alla vita civile deve essere assicurata a tutti. Per garantire che non si sciupi l’acqua si suddivide il consumo in scaglioni di consumo. Il primo scaglione rappresenta la quantità di acqua strettamente necessaria alla sopravvivenza umana a cui si applica la tariffa agevolata, il secondo scaglione rappresenta la quantità di acqua per i fabbisogni necessari a cui si applica la tariffa base e così via;
3) naturalmente i costi crescono in funzione del consumo, a un consumo eccessivo è applicata una tariffa molto alta;
4) alla fornitura di acqua per finalità diverse dal consumo umano, per esempio per uso commerciale, è applicata una tariffa diversa da quella consumers.
La complessità del meccanismo è tale che è difficile capire se le tariffe applicate corrispondono alle finalità previste dalla legge, ecco perché l’ADOC di Basilicata ha chiesto i dati all’EGRIB.
Occorre una ulteriore precisazione, in Basilicata la distribuzione dell’acqua è affidata ad Acquedotto Lucano S.p.A. che emette anche le fatture in applicazione alle tariffe approvate dall’EGRIB, ebbene, Acquedotto Lucano S.p.A. è vittima come i consumatori di questo sistema.
Acquedotto Lucano S.p.A non può intervenire sulle tariffe né trae beneficio dalle tariffe che colpiscono i consumatori, infatti, A. L. può incassare più soldi di quanti ne spende per fornire acqua agli utenti e di ciò abbiamo certezza attraverso i bilanci e gli atti pubblicati sul sito di A. L..
Tanto per fare un esempio, applicando le tariffe deliberate da EGRIB, un metro cubo di acqua fornita ad una famiglia di tre persone che utilizza l’acqua nello scaglione agevolato (60 mc/anno), quindi al minimo vitale, paga € 1,56/mc mentre Acquedotto Lucano S.p.A. la fornisce a € 1,47/mc. Naturalmente la differenza non arricchisce A. L. ma va a beneficio di consumatori che la pagano meno del dovuto.
In conclusione, la reticenza di EGRIB danneggia i consumatori e non porta nessun beneficio a A. L..
Nonostante l’estraneità di Acquedotto Lucano S.p.A., in questa vicenda è l’unico Ente che si è preoccupato di interloquire con le Associazioni di consumatori per collaborare nella ricerca di una migliore soluzione al problema acqua.
Perciò rinnoviamo la richiesta ad EGRIB di fornire i dati necessari per consentire all’ADOC e alle altre Associazioni di consumatori di fare proposte per correggere queste assurde tariffe e ai nostri rappresentati nelle massime istituzioni ad intervenire affinché EGRIB faccia il proprio dovere.
Richiesta di contributi dalle scuole.
Richiesta di contributi dalle scuole. Volontari ..che diventano obbligatori! NON E’ PROPRIO COSI’!
Ogni anno le famiglie italiane versano circa 200 milioni di euro di contributi scolastici.
Molte sono le già segnalazioni pervenute anche quest’anno all’Adoc di Basilicata sullo specifico problema, un malcostume ormai diventato prassi nelle nostre scuole.
“Dalle famiglie si esigono somme che vanno dai 20-30 euro alle scuole medie, più consistenti alle superiori, addirittura 50 € alle scuole dell’infanzia senza però specificare che si tratta di un’erogazione liberale”.
A tal proposito, preliminarmente, si deve precisare che il comma 622 della legge finanziaria 2006, la n.296, intervenendo nuovamente sul tema dell’obbligo di istruzione ha, tra l’altro, stabilito che: “..il regime di gratuità …”dello stesso.
Le tasse obbligatorie sono altre e ben riconoscibili perché ‘intestate’ all’Agenzia delle Entrate e mai alla scuola.
Le famiglie che vogliono contribuire (certe scuole sono effettivamente a corto di risorse) possono senz’altro farlo ma devono ricevere informazioni specifiche in merito all’utilizzo del versamento e devono sapere che tale contributo (letteralmente ‘erogazione liberale’) è detraibile nella dichiarazione dei redditi.
Anche il sito del Ministero ha preso ufficialmente posizione al riguardo specificando la obbligatorietà e la gratuita dell’istruzione obbligatoria scrivendo che non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori per lo svolgimento delle attività curriculari e connesse all’obbligo scolastico ( fotocopie, materiale didattico o altro)!
"Il diritto allo studio è intoccabile e prescinde dal versamento del contributo volontario.”
Del resto lo stesso MIUR precisa:
Tasse e contributi - E' opportuno attuare una distinzione tra le tasse scolastiche erariali, obbligatorie nell'ultimo biennio delle scuole secondarie superiori (dopo il compimento del sedicesimo anno di età e il conseguente assolvimento dell'obbligo scolastico) e contributi, scolastici, di natura volontaria e destinati all'arricchimento dell'offerta culturale e formativa degli alunni. Le tasse scolastiche erariali possono essere versate, precisando la causale, sul c.c.p. n. 1016 intestato all'Agenzia delle Entrate, utilizzando i bollettini disponibili presso gli uffici postali oppure attraverso bonifico bancario.
Contributo scolastico - In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, etc.). Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all'ampliamento dell'offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. E' pertanto illegittimo, e si configura come una violazione del dovere d'ufficio, subordinare l'iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo.
I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto.
Qualora i cittadini volessero approfondire tale argomento possono segnalarci i casi per chiedere l’intervento all’Antitrust al fine di far dichiarare illegittima tale pratica incresciosa.
Per maggiori informazioni è possibile contattare la sede Adoc a voi più vicina: Potenza in via Via Stigliani, 2 ( 097146393 – 330798081) e Via Napoli 3, di Matera in Via Annunziatella 34, di Sant’Arcangelo in Piazza de Gasperi 10.