Tutti gli articoli di Canio D'Andrea

PROGETTO REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI, AL VIA CAMPAGNA ADOC

L’ADOC partecipa al progetto del Mimit – Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il CNCU per la realizzazione delle attività di diffusione e promozione del Registro Pubblico delle Opposizioni. Il progetto prevede una campagna informativa per i cittadini per favorire la consapevolezza dei diritti e le modalità di opposizione al trattamento di dati per finalità di telemarketing.

La campagna dell’Adoc prenderà avvio il prossimo 15 Luglio attraverso la distribuzione di materiale informativo, guide al consumo, opuscoli, articoli e comunicati stampa che saranno pubblicati sul sito www.adocnazionale.it oltre poster informativi.

I materiali saranno oggetto di diffusione anche tramite i principali social network dell’ADOC Nazionale (Facebook, Instagram, Twitter).

Inoltre, sono a disposizione dei cittadini/consumatori la “chat online” e gli sportelli presenti su tutto sul territorio nazionale.

A partire dal 15 Luglio 2023, saranno pubblicati su https://adocnazionale.it/orientamento-al-consumo/  .

Ulteriori informazioni saranno rese pubbliche ogni lunedì a partire dal 17 Luglio 2023 alle ore 9.00 su: Facebook, Instagram e Twitter: (https://www.facebook.com/adocnaz – https://www.instagram.com/adocnazionale/?hl=it – https://twitter.com/adocnazionale).

Bonus, Adoc denuncia il “guazzabuglio” alla Regione Basilicata

Bonus, Adoc denuncia il “guazzabuglio” alla Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.

Dal 18 febbraio 2023 data della riunione tra i vertici della Regione Basilicata e le Associazioni dei consumatori, non si è stato fatto niente.

In quella sede sia l’Assessore regionale Latronico sia il Direttore generale di APIBAS hanno assicurato che nel giro di pochi giorni avrebbero risolto tutti i problemi con un nuovo regolamento.

L’impegno assunto prevedeva di inviare la bozza alle Associazioni prima di approvarlo.

Belle parole, promesse elettorali, pacche sulle spalle e sorrisi.

In realtà nulla è stato fatto.

La valanga di problemi evidenziati dalle Associazioni evidenziati nell’applicazione del bonus gas sono sempre la, senza soluzione.

Ieri, dopo la denuncia fatta dal Presidente dell’ADOC a Buongiorno Regione, l’Assessore Latronico ha replicato assicurando che presto sarà approvato il nuovo regolamento per il bonus gas.

Sarà, ma ad oggi, restano solo i problemi. Da amministratori pubblici, quali sono Bardi e Latronico, che dovrebbero essere al servizio dei cittadini-consumatori ci saremmo aspettati che riferissero di aver fatto!

La marchetta elettorale approvata alla vigilia delle elezioni ha mostrato tutti i difetti e le crepe dovute al pressapochismo e alla superficialità con cui si fanno le promesse “elettorali” e poi non si mantengono.

Indice del pressapochismo si può rilevare anche dal fatto che il verbale della riunione del 18 febbraio scorso non ci è mai stato inviato eppure gli interventi sono stati, tutti, registrati.

Per fortuna ci sono tracce di ciò che è stato detto.

Non siamo nuovi a questo modo di fare.

All’Assessore e al Dirigente generale di APIBAS vogliamo ricordare le promesse fatte (e no mantenute) ormai da più di quattro mesi.

A queste menti eccelse chiediamo di smettere di pescare nel torbido e di affrontare seriamente i problemi.

Aspettiamo di essere convocati per discutere del nuovo regolamento che, speriamo, possa risolvere i problemi dei cittadini sia per il guazzabuglio del “bonus gas” sia per il guazzabuglio della gestione di Acquedotto Lucano.

Adoc denuncia le criticità della Sanità in Basilicata

Tutti gli utenti dei servizi sanitari della Basilicata lo sanno, per una visita medica presso l’ospedale San Carlo occorre aspettare mesi. Ma anche negli altri ospedali la situazione non è migliore anzi sembrerebbe che sia peggiore.

L’organizzazione del servizio sanitario regionale è inesistente.

Già la prenotazione allo sportello della ‘Azienda Ospedaliera San Carlo è un’odissea.

File interminabili.

Nei reparti medici e infermieri sono stressati e sovraccaricati di lavoro.

Non mancano medici e infermier bravi, certo, spesso scappano verso strutture meglio organizzate.

Entrare in una sala d’attesa è come una bolgia dantesca, dove la confusione, e non solo, la fa da padrona.

Le persone sono lasciate in attesa per ore e senza poter chiedere un’informazione.

È peggiorata anche la qualità del vitto somministrata ai degenti.

Il cibo preparato a Tito e portato in ospedale a Potenza non è il massimo della qualità. A dire di molti degenti è pessimo e molti lo rifiutano facendoselo portare da casa dai parenti.

Gli annunci dell’alta dirigenza, però, descrivono un ospedale tutto rose e fiori, “l’eccellenza mondiale” della sanità.

Senza vergogna politici e alti dirigenti si riempiono la bocca di successi di cui non hanno merito. Quando si raggiunge qualche buon risultato è quasi sempre per l’iniziativa di un gruppo di sanitari volenterosi che avvia, a proprio rischio, lodevoli iniziative.

Così se la cosa ha successo il merito è dei politici e dei dirigenti, se invece non si ottengono i risultati sperati il colpevole si può facilmente individuare.

Tutti lo sanno, anche se fingono di non sapere!

Secondo l’ADOC di Basilicata manca la capacità di organizzare i servizi e manca la capacità di programmazione.

Secondo l’ADOC di Basilicata i casi sono due:

Ø  o i politici sono degli incapaci e, quindi, si circondano di dirigenti incapaci;

Ø  o, peggio, i politici vogliono distruggere la sanità lucana e, volutamente, scelgono dirigenti incapaci.

Le scuse ci sono: Manca il personale.

La verità, semplice e chiara, è che manca la capacità di programmare.

Sapere quante persone vanno in pensione o chiedono il trasferimento non è difficile e, con un po’ di programmazione, si può porre rimedio.

Manca la capacità di pianificare e di organizzare le attività ed eliminare, per esempio, le liste di attesa.

Ma no! È meglio sfasciare tutto avendo cura di trovare scuse o un capro espiatorio.

Com’è noto, per chi non vuol fare (o non è capace) è più facile trovare scuse.

Di certo questa grande incompetenza, questa mancanza di programmazione, questa incapacità organizzativa la pagano gli utenti di Basilicata.

Perciò non stupisce l’emigrazione sanitaria.

Perciò non stupisce che chi può sceglie la sanità privata.

Ovviamente, il prezzo di questo sfacelo lo paga la povera gente.

L’Adoc di Basilicata spera in un cambiamento radicale. Se i politici non sono complici di questo disastro che provino a mettere rimedio prima che sia troppo tardi.

Noi suggeriamo “una indagine indipendente” sulla qualità dei servizi offerti dalla sanità di Basilicata, l’Adoc l’ha già fatta qualche anno fa e suggerisce di rifarla e, semmai, confrontare i dati.

La sfida è lanciata a Bardi e Fanelli.  Vediamo cose ne pensano gli utenti.